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2019 CESNUR International Conference

Il 5 e 6 settembre 2019 presso il Campus “Luigi Einaudi” dell’Università di Torino il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) ha organizzato il più grande convegno accademico mai realizzato in Italia sui nuovi movimenti religiosi e sul pluralismo religioso, intitolato

Re-enchanting the world: spiritualities and religions of the third millennium

Il convegno è stato co-organizzato con alcuni importanti istituti nazionali e internazionali quali il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, la sezione “Religioni” dell’Associazione Italiana di Sociologia, il Contemporary Religions and Faith in Transition (CRAFT), il Center of Religious Sciences “Erik Peterson” e l’International Society for the Study of New Religions (ISSNR) ed ha ospitato circa duecento studiosi provenienti da tutto il mondo.

Questo è l’ultimo di una serie di convegni internazionali che dal 1988 il CESNUR ha periodicamente tenuto in diverse sedi, quasi sempre presso le università di numerose città quali Londra, Montreal, Amsterdam, San Diego, Bourdeaux, Gerusalemme solo per citarne alcune. Il convegno ha visto susseguirsi molte sessioni tra cui, nella mattinata del 6 settembre, quella dedicata a Tommaso Palamidessi e la sua eredità: l’Archeosofia introdotta dal professor PierLuigi Zoccatelli e, nello specifico, i relatori hanno introdotto i seguenti argomenti:

Tommaso Palamidessi, cenni biografici e opere del fondatore dell’Archeosofia (dott.ssa Gina Lullo); L’Archeosofia e la metafisica sperimentale, ovvero la pratica spirituale (dott. Daniele Corradetti); Archeosofia, Scuola Archeosofica, Associazione Archeosofica, la libertà religiosa e l’unità delle religioni (dott. Francesco Cresti), cui ha fatto seguito un interessante momento di dibattito grazie alle domande degli ascoltatori. Si coglie l’occasione per ringraziare il professor Luigi Berzano, presidente del CESNUR, il professor Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, il professor Pier Luigi Zoccatelli, vice direttore del Cesnur.

Comunicato stampa

Scriviamo a nome dell’Associazione Archeosofica per prendere una posizione in riferimento agli articoli apparsi su alcuni quotidiani provinciali.

Giova preliminarmente riportare alcuni tra gli scopi ed obiettivi che lo statuto della nostra associazione contiene: “Incoraggiare lo studio comparato delle filosofie e delle religioni e le finalità etico-morali della vita; ridestare il senso di responsabilità che la cultura impone a ogni individuo libero e di sani principi, e porre rimedio contro tutto ciò che nega la dignità e la libertà dei valori spirituali, per la difesa stessa del sapere e della civiltà; elevare in ogni modo il livello della cultura in ogni campo dello scibile a fine esclusivamente di bene umanitario. L’Associazione tiene vivi fra i soci l’amore della Patria ed il senso dell’onore e del dovere in ogni atto della vita privata o pubblica. L’Associazione è apartitica, apolitica e indipendente”. Lo statuto è consultabile integralmente sulla pagina internet dell’associazione ed è stato redatto dal fondatore dell’associazione Tommaso Palamidessi agli inizi degli anni settanta. Chiunque si associ aderisce agli scopi statutari che richiamano valori quali libertà, rispetto, senso della responsabilità, dell’onore, l’amore per la patria e la volontà per un miglioramento interiore ed esteriore dell’uomo e della donna anche attraverso pratiche ascetiche. 

I fini e gli scopi sono dunque chiari ed evidenti, così come gli insegnamenti di Palamidessi contenuti nei quaderni di archeosofia acquisibili dai soci. Nessun tipo di contenuto è settario. L’adesione all’associazione è libera e prevede il pagamento di una quota associativa; altrettanto libero è il recesso che può avvenire in qualunque momento. I nostri soci sono persone di entrambi i sessi e di ogni età celibi, nubili, coniugati con famiglia, di ogni estrazione sociale e culturale, di qualsiasi indirizzo sessuale, nessuna discriminazione; insomma la porta dell’associazione è aperta a tutti sia in entrata, sia in uscita secondo il principio libertario.

Coloro che iniziano e/o cessano di partecipare alle attività associative non hanno mai avuto pressioni da nessuno né tantomeno manipolazioni. All’associazione aderiscono cittadini liberi, padri e madri di famiglia, professionisti, lavoratori seri ed onesti, appassionati a tematiche spirituali sottese al miglioramento di se stessi, insomma studiosi di archeosofia.

Il dizionario della lingua italiana “Devoto-Oli” spiega che “archeosofia” è la “conoscenza o saggezza integrale e primigenia”. Quindi archeosofica è, appunto, una scuola e un centro di diffusione culturale, che opera pacificamente e apertamente attraverso le proprie sedi attive in diverse città per diffondere l’archeosofia.

L’esistenza dell’Ordine Iniziatico Loto Croce non è segreta come parrebbero invece voler insinuare gli articoli in questione. Dell’Ordine Loto+Croce parlano numerosi libri di Storia dell’Esoterismo Cristiano, oltre a decine di conferenze trascritte e accessibili a tutti nelle sedi di Archeosofia. Infine uno dei quaderni (il numero 3) della collana archeosofica si intitola “gli scopi dell’Ordine Iniziatico Loto+Croce”: in esso vengono esplicati gli scopi ed il funzionamento dello stesso. Da tale scritto si comprende che l’ordine è composto di 12 gradi; sono altresì consultabili i vari testi in assoluta trasparenza: ciò dimostra che l’Ordine non è segreto.

Negli scritti giornalistici si utilizzano frasi, simboli (foto), interpolati da giudizi arbitrari, laddove invece simboli e ritualistica sono ad appannaggio e fanno parte della Tradizione Occidentale, conosciuta da molti studiosi.  

In una conferenza del 25.4.1971  tenuta a Prato alla Diocesi innanzi a vari esponenti del clero Tommaso Palamidessi, fondatore dell’Archeosofia, dice fra l’altro: “Avendo noi degli elementi esoterici, c’è della confusione. Invece noi non abbiamo niente a che fare con le scienze occulte. Noi siamo dei cristiani esoterici e c’è una bella differenza, è molto grande la differenza.” La nostra associazione è aperta al dialogo con tutte le fedi religiose, sebbene riconosca come unico Maestro ed esempio il Cristo.

Siamo dispiaciuti che qualche ex socio si sia accanito contro la nostra organizzazione e contro il proprio presidente; già in passato Palamidessi aveva subito attacchi dimostratisi poi infondati.

Nessuno è mai stato costretto a partecipare alle attività dell’associazione sia pubbliche che private.

I contributi corrisposti riguardano le attività sociali a titolo di quote associative ed eventuali rimborsi. 

Le accuse di manipolazioni risultano, peraltro, diffamanti e svilenti nei confronti delle centinaia di soci dell’associazione che si compongono, oltre che di cittadini appartenenti ad ogni classe sociale, anche di liberi professionisti, commercialisti, avvocati, ingegneri, militari, dirigenti, magistrati ecc, tutti soggetti e cittadini liberi di autodeterminarsi nelle loro scelte personali.   

Evitando polemiche su chi è rimasto scontento della nostra associazione e focalizzandoci su dati oggettivi c’è da evidenziare i seguenti numeri: su centinaia di associati chi accusa l’associazione, i suoi soci ed il suo presidente sono tre ex socie anonime, menzionate sul libro, oltre ad altri pochi sedicenti ex-soci (di cui non abbiamo nessun nome) che hanno telefonato in redazione.

Le proporzioni parlano da sole e non c’è bisogno di commentarle ma solo di vagliarle con spirito critico ed oggettivo.

Rimaniamo fiduciosi nel corso della giustizia e nella intelligenza delle persone.  

Pistoia 19.11.2018

Jacques de Molay e la fine dell’Ordine dei Templari – Musei Capitolini

L’Ordine dei Templari, il cui nome per esteso fu “Ordine dei poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone”, nei suoi due secoli di storia dal 1118 al 1314, non solo ebbe un’incredibile espansione e diffusione, tanto da diventare una delle organizzazioni spirituali, militari ed economiche più potenti dell’epoca, ma irraggiò anche una notevole influenza sulla cultura, sull’arte e ovviamente sull’economia di quel periodo storico, portando in Europa una “nuova ventata di rinascita” in ogni campo dello scibile.

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copertina

2 Ottobre 2015

Jacques de Molay e la fine dell’Ordine dei Templari 

in Sala Pietro da Cortona Musei Capitolini in Campidoglio Roma

Relatore: Alessandro Mazzucchelli dell’Associazione Archeosofica.
inoltre la partecipazione dell’ on. Daniela Tiburzi
(estratto dal discorso introduttivo dell’on. Daniela Tiburzi)
“L’Ordine Templare ha origine in seno ad una delle più grandi crisi socio – politico – spirituali che l’Europa, per come la chiamiamo noi oggi, abbia mai  conosciuto. Ancora più dura, se così si può dire, di quello odierna. In quel periodo di recessione il movimento Templare ha dato impulso alla riscoperta dei valori spirituali, e da questi valori spirituali venne, come a cascata, tutto il resto. Infatti, lo spirito Templare, che tanto ancora oggi affascina per il suo candore come anche per la sua enigmatica natura, vide in uno dei personaggi chiave del XII secolo, San Bernardo di Chiaravalle (definito la “Luce della cristianità”, colui che guida Dante nei Cieli del Paradiso) il suo creatore e animatore, e in Ugo di Payns, primo Gran Maestro templare, il suo propugnatore.
Sorto all’inizio del XII secolo per la difesa dei luoghi santi e per la protezione dei pellegrini in viaggio verso il Santo Sepolcro, l’Ordine Templare riunì  i più valenti e nobili cavalieri dell’epoca, realizzando la sintesi del guerriero-sacerdote in combattimento per l’affermazione della fede e dei più alti ideali eroici.
Il duplice e contraddittorio aspetto di religioso e combattente, di monaco e guerriero, trova nel modello del cavaliere templare una reale, ma quasi inconcepibile per noi oggi, conciliazione degli opposti.
Nel 2014 è ricorso il settecentenario del rogo di Jacques De Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio. Infatti Il 18 Marzo 1314 con il sacrificio del Maestro e del suo fedele fratello nella fede, il precettore di Normandia Geoffrey de Charney, si concluse l’epopea dell’Ordine monastico e cavalleresco dei Templari, difensori della Terrasanta, che per due secoli furono tra gli artefici della rinascita della cultura spirituale dell’Occidente, anche grazie ai fecondi contatti con le chiese cristiane d’Oriente e con il mondo islamico.
Le inique vicende del processo, l’operato dell’Inquisizione, ispirata dal Re di Francia, la complice ignavia del Pontefice Clemente V, i roghi e le torture a cui furono brutalmente sottoposti i Templari, accusati falsamente delle più terribili nefandezze, ispirarono sdegno e costernazione già fra i contemporanei della vicenda come Dante e Boccaccio.
Oggi nuovi studi permettono di ricostruire con maggiore precisione le cause, i moventi e i comportamenti dei protagonisti di quei drammatici avvenimenti, ancora ben presenti nella memoria dell’Europa, nonché di illustrare alcuni aspetti meno conosciuti delle dinamiche culturali del tempo, tramite l’approfondimento di alcuni aspetti della poesia e dell’arte, in rapporto all’Ordine templare.
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Ci illustrerà queste vicende Alessandro Mazzucchelli, storico dell’arte medievale, specialista della pittura pregiottesca italiana ed europea, che dal 1985 si è dedicato con intensità allo studio dell’architettura e della storia dei Templari, tenendo conferenze ad Aosta (Biblioteca Comunale), Casale Monferrato (Biblioteca Comunale), Genova (Chiesa di San Carlo Borromeo), Milano, Bologna (Sala Comunale di S. Stefano), Ravenna  (Istituto di Antichità ravennati e bizantine, Università di Bologna), Trieste, Massa (Castello Malaspina), Livorno (Fortezza medicea), Lucca (Palazzo Pfanner), Firenze (Biblioteca delle Oblate, Salone dei Dugento in Palazzo Vecchio),Spoleto (Sala Comunale), Grosseto (Fortezza), Monzòn (Spagna, Castello dei Templari)e in diverse altre città italiane ed europee.
Ha organizzato viaggi di studi medievali in Spagna, Portogallo, Francia, Scozia, Inghilterra e Irlanda.
Dal 2008 dirige la Sezione fiorentina dell’Associazione Archeosofica.”
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