Templari in Battaglia – Protomoteca del Campidoglio

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Il 22 gennaio 2015 presso la Protomoteca del Campidoglio, organizzato da Roma Capitale in collaborazione con l’Associazione Archeosofica, si è tenuto un incontro dedicato aiTemplari in Battaglia: tema evidentemente ricco di fascino visto che, a 700 anni dalla scomparsa dell’Ordine del Tempio, le vicende e le imprese di questi Cavalieri suscitano ancora tanto interesse, sia da parte degli studiosi che del grande pubblico.

locandina

L‘Ordine dei Templari, in origine: “Ordine dei poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone”, nei suoi due secoli di storia dal 1118 al 1314, non solo ebbe un’incredibile espansione e diffusione, tanto da diventare l’organizzazione spirituale, militare ed economica più potente dell’epoca, ma anche una rigogliosa influenza sulla cultura, sull’arte e ovviamente sull’economia di quel periodo storico, portando in Europa una “nuova ventata di rinascita” in ogni campo dello scibile.

Eppure quest’Ordine ha origine in seno ad una delle più grandi crisi socio-politico-spirituali che l’Europa, per come la chiamiamo noi oggi, abbia mai conosciuto. Ancora più dura, se così si può dire, di quello odierna. In quel periodo di recessione il movimento Templare ha, prima di tutto, ridato impulso alla riscoperta dei valori spirituali; poi da questi valori spirituali venne, come a cascata, tutto il resto.

Infatti, lo spirito Templare, che tanto ancora oggi affascina per il suo candore come anche per la sua enigmatica natura, vede in San Bernardo di Chiaravalle (definito la “Luce della cristianità”) il suo creatore e animatore, e in Ugo di Payns, primo Gran Maestro templare, il suo propugnatore. Sorto all’inizio del XII secolo per la difesa dei luoghi santi e per la protezione dei pellegrini in viaggio verso il Santo Sepolcro, l’Ordine Templare non solo riunì i più valenti e nobili cavalieri dell’epoca, ma tutti gli individui dotati di nobiltà interiore, senso dell’onore e coraggio, realizzando la sintesi del guerriero-sacerdote in combattimento per l’affermazione della fede e dei più alti ideali eroici. Il duplice e contraddittorio aspetto di religioso e combattente, di monaco e guerriero, trova nel modello del cavaliere templare una reale, ma quasi inconcepibile per noi oggi, conciliazione degli opposti.

Relatori: Sara Castrini e Gianluca De Martino dell’Associazione Archeosofica. inoltre la partecipazione dell’ on. Daniela Tiburzi

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